saec. IV
Decimo Magno Ausonio (310-395 circa), originario di Bordeaux (Burdigala) ed appartenente ad una famiglia di non elevata condizione sociale, viene educato in tenerissima età dalle donne della casa, la nonna e le zie. Riceve la prima istruzione scolastica nella scuola della sua città e successivamente a Tolosa, dove uno zio materno, Emilio Magno Arborio, era professore di grande fama. Indubbiamente influenzato dall’esempio dello zio, il giovane Ausonio, rientrato a Bordeaux, si dedica all’insegnamento, di grammatica prima e di retorica poi, professione che svolge con crescente popolarità per trent’anni, fino a quando, probabilmente nel 364, viene chiamato dall’imperatore Valentiniano I al palazzo imperiale di Treviri come tutore e maestro del figlio Graziano, che aveva sei anni. Per il professore di Bordeaux inizia così una nuova vita da potente uomo di corte: ammesso al seguito dell’imperatore durante la campagna contro gli Alamanni (368-369), successivamente ricopre le cariche di quaestor sacri palatii, cioè primo collaboratore dell’imperatore, prefetto della Gallie, dell’Italia, dell’Illiria e dell’Africa ed infine, nel 379, console. Aderisce alla fede cristiana, ma con scarsa convinzione: sebbene nelle sue opere ami parlar di sé e dei suoi, la religione è un argomento su cui preferisce sorvolare; ci sono alcuni accenni al suo essere cristiano, ma la fede non ne caratterizza mai la produzione letteraria. A ulteriore riprova, quando, dopo il 380, Graziano abbandona l’atteggiamento tollerante verso il paganesimo e, sotto l’influenza di Ambrogio, segue una più decisa politica filocristiana, Ausonio vede affievolirsi la sua influenza a corte e rientra a Bordeaux, continuando l’attività letteraria fino almeno al 393: muore probabilmente poco dopo. [A. Borgna]