saec. V
Consenzio era un dotto di rango senatorio, che molto probabilmente viveva in Gallia e era parente o da identificarsi con uno dei Consenzii Narbonesi della cerchia di Sidonio Apollinare. Come mostrano l'incrocio di alcuni riferimenti interni, le sue due opere esistenti, De duabus partibus orationis nomine et verbo (GL 5.338-85) e De barbarismis et metaplasmis (GL 5.386-404; editi anche da M. Niedermann [Neuchâtel 1937] e T. Mari [Oxford 2016]), erano originariamente parti di un'opera più ampia, forse un'ars sul modello di Elio Donato, con il cui ordinamento delle parti del discorso e la cui dottrina sul nome e sul verbo Consenzio concorda. Ma Consenzio elabora anche liberamente al di là di Donato, e diversamente da quest'ultimo - che segue la tradizione grammaticale nel trattare dei "barbarismi" tra i vitia orationis, dei "metaplasmi" tra le virtutes orationis - Consenzio le unisce come due facce della stessa medaglia, e - la cosa meno convenzionale e più importante - trae i suoi esempi di "barbarismi" non da fonti letterarie ma dal latino parlato dei suoi giorni. [R. Kaster. Trad. R. Tabacco]