saec. IV (dub.)
Diomede dedica la sua Ars grammatica a un ignoto Atanasio e la sua identificazione è problematica. Egli scrive probabilmente per lettori dell’impero d’Oriente (von Albrecht). Si trova citato quattro volte da Rufino e cinque da Prisciano, per cui deve essere stato attivo prima dell’inizio del VI secolo. Più dibattuto è il terminus post quem: esso dipende dall’interpretazione che viene data del suo rapporto con Carisio, che, insieme con Donato o con i modelli di Donato, rappresenta la sua fonte principale. Se le somiglianze di Diomede con l’opera carisiana dipendono da un’influenza diretta di quest’ultima, come ritenne Barwick, allora probabilmente Diomede è da collocare non prima del 370-380 d.C., mentre se questi elementi analoghi dipendono dall’uso di una fonte comune a tutto il cosiddetto “Charisius-Gruppe”, allora il rapporto con Carisio è meno definito e la datazione può essere meno precisa (Mariotti, Ballaira, Mazhuga). Kaster rileva nell’epistola prefatoria alcuni elementi espressivi propri della seconda metà del IV secolo e accostabili a Simmaco, ma non si tratta di formule capaci di risolvere ogni dubbio. Secondo Seng, il Cathemerinon di Prudenzio rivelerebbe l’influenza di una fonte teorica e grammaticale molto prossima a Diomede e porterebbe perciò la datazione verso la seconda metà o la fine del IV secolo. [A. Balbo]