saec. IV
Al grammatico Dositeo venne erroneamente attribuita, nel XVI secolo, una compilazione bilingue, greco-latina, composta da testi di natura assai eterogenea, raccolti ai fini dell’istruzione scolastica dei giovani Romani. L’attribuzione è dovuta alla presenza di questa compilazione in almeno due manoscritti che trasmettono l’autentica Ars grammatica dositeana (Sankt Gallen, Stiftsbibl., 902, e London, British Libr., Harley 5642): essa è collocata di seguito alla stessa e senza alcuna particolare indicazione di autore o titolo che possa distinguerla. La natura bilingue dell’Ars di Dositeo e di questi testi, chiamati Hermeneumata, contribuì ulteriormente a trarre in inganno gli studiosi, finché Anatole Boucherie, nel 1868, ne mise in discussione l’attribuzione fino ad allora accolta. Dopo di lui Heinrich Keil, nel 1880, ribadì che, per motivi cronologici, Dositeo non poteva essere l’autore di entrambe le opere, l’Ars e gli Hermeneumata.
Questi ultimi, secondo i più recenti studi, risalirebbero alla prima metà del IV secolo, se non alla fine del III. I testi bilingui, per lo più greco-latini, ma, in un paio di recensioni, latino-greci, furono utilizzati come sussidiario nell’insegnamento scolastico per allievi di lingua greca che volevano apprendere il latino, o viceversa. Gli Hermeneumata, che ci sono giunti in numerose recensioni, a testimonianza della loro diffusione nell’antichità e nel medioevo – i manoscritti pervenutici sono datati dal IX al XVI secolo -, sembra siano stati originariamente articolati in quattro parti ben distinte, sempre bilingui.
I: un dizionario alfabetico, di estensione variabile, comprendente, a seconda delle recensioni, da circa 200 a oltre 3000 lemmi;
II: una serie di glossari distinti per ambito semantico, ad esempio De diis, De caelo, De piscibus, De avibus, eccetera, detti capitula;
III: una serie di scene di vita quotidiana, ad esempio ‘al mattino’, ‘a scuola’, ‘a pranzo’, ‘alle terme’, eccetera, detti colloquia;
IV: una antologia che riunisce numerosi e vari testi – sentenze di Adriano, una raccolta di 18 favole esopiche, un trattato De manumissionibus (forse tratto da Gaio), genealogie di Igino, un’epitome dell’Iliade, interrogationes e responsa di Niciario e di Carfilide, responsi dei sapienti, precetti delfici.
Le recensioni conosciute sono almeno 9, e comprendono anche sottorecensioni. Il loro contenuto può coincidere in alcune sezioni, ma per lo più differisce molto sensibilmente. Esse, nel loro stato attuale, contengono solo parzialmente le quattro parti originarie. [P. Gatti]