saec. IV
Di Eutropio e della sua vita abbiamo numerose notizie, ricavate sia dall’opera sia dalle menzioni dei contemporanei, rispetto alle quali tuttavia non è sempre facile comprendere se si riferiscano al nostro storico o ad altri personaggi omonimi vissuti nel IV secolo. La dedica Domino Valenti Gothico Maximo pone la composizione del Breuiarium sotto il regno dell’imperatore Valente e in particolare dopo il 369, quando Valente ottenne l’appellativo Gothicus in seguito alla vittoria su Atanarico. Che Eutropio fosse uir clarissimus e magister memoriae di Valente è attestato dal codice Bambergensis E III 22 del sec. IX (J) e a questa testimonianza gli studiosi sono generalmente inclini a prestar fede (ma si veda l’argomentata confutazione di Burgess 2001): questa titolatura segnalerebbe in Eutropio un altissimo funzionario dell’amministrazione imperiale, immediato predecessore dell’altro breviarista Festo, a cui il medesimo codice J attribuisce con maggiore chiarezza la carica (v. Festus). Eutropio ci testimonia nell’opera (10,16,1) di aver combattuto nella spedizione contro i Persiani al seguito dell’imperatore Giuliano (361-363 d.C.); alcune lettere di Simmaco, in cui Eutropio fra l’altro viene elogiato come storico efficace delle imprese di Graziano in Germania (3, 47), ci parlano di una relazione di amicizia fra i due personaggi negli anni ’70 del secolo. La menzione nel lessico Suda (2, 475, 24 s.) di un Eutropio σοφιστής, che scrisse una storia romana τῇ Ἰταλῶν φωνῇ, potrebbe essere invece semplicemente ricavata dall’opera. È discussa l’attribuzione al nostro della testimonianza di Marcello Empirico (praef. 2) su un Eutropio autore di medicina, originario della Gallia come Ausonio padre (Matthews, Jones, Herzog-Schmidt), che confligge con una possibile origine orientale dello storico, se lo si identifica con l’Eutropio nipote del retore Acacio di Cesarea menzionato da Libanio, Or. 1, 159 (Bonamente, Malcovati, Hellegouarc’h). L’origine orientale potrebbe essere confermata da una lettera di Simmaco da cui si ricava che Eutropio aveva possedimenti in Asia (3, 53). Discutibile è l’identificazione con l’Eutropio σοφιστής καὶ ἐπιστολογράφος Κωνσταντίνου (Script. Orig. Constant. 2, 144, Preger), che alcuni sostengono, correggendo il nome di Costantino in quello di Costanzo II cronologicamente meglio compatibile, per attribuire allo storico la carica di magister epistularum di Costanzo (tra gli altri Hellegouarc’h). Gli studiosi concordano generalmente nel ritenere che sia da indentificare col nostro il proconsole d’Asia del 371 di cui ci parla Ammiano Marcellino (29, 2, 36) coinvolto nella congiura di Teodoro ma poi prosciolto (cf. anche Libanio Or. 1, 159), il praefectus dell’Illirico nominato da Teodosio nel 380-81 e infine, come culmine della carriera, l’Eutropio che divide il consolato con Valentiniano II nel 387. [R. Tabacco]