saec. IV-V (magister officiorum sub Theodosio)
Marcello Empirico o Burdigalense è uno scrittore di origine gallica vissuto a cavallo dei secoli IV e V d. C.: l’appellativo Empirico gli è stato attribuito da Janus Cornarius (Johannes Haynpul), l’Umanista che nel 1536 curò l’editio princeps dell’opera e che volle dimostrare l’appartenenza di questo autore alla scuola empirica, basandosi sulla ricorrenza lessicale dei termini della famiglia EXPER- (ben 96).
Le prime informazioni relative alla vita di Marcello si possono ricavare dalla sua unica opera, il De medicamentis liber: nella lettera prefatoria, che precede una sezione intitolata Epistulae diuersorum de qualitate et obseruatione medicinae, l’autore si descrive come uir inlustris ex magistro officiorum Theodosii senioris, ovvero come un funzionario alle dipendenze dell’imperatore. Dal Codex Theodosianus apprendiamo che l’autore del De medicamentis ricoprì la carica di magister officiorum tra il 394 e il 395 e che fu maestro dell’imperatore Arcadio, come sottolinea anche il lessico Suda, in cui Marcello viene definito μάγιστρος Ἀρκαδίου τοῦ βασιλέως. Da altre leggi del Codex Theodosianus si ricava che Marcello non ricopriva più la carica di magister officiorum già all’inizio del 396, poiché a partire dal 18 gennaio viene segnalato in questa carica Osio.
Secondo le notizie che abbiamo a disposizione, Marcello sarebbe quindi stato magister officiorum dall’estate del 394 fino agli ultimi mesi del 395 e possiamo chiederci per quale motivo avesse ricoperto questa carica per un periodo di tempo così limitato. Matthews, pur in mancanza di dati oggettivi, ritiene che Marcello fosse un protetto di Rufino e che fosse stato quindi deposto dalla carica nel momento in cui questo personaggio venne ucciso il 27 novembre del 395.
Un’altra informazione utile per ricostruire la biografia di Marcello riguarda la sua provenienza: tutti lo definiscono un autore di origine gallica, ma non tutti gli studiosi sono concordi nell’identificazione del luogo di nascita. Le origini galliche di Marcello si ricavano dalla lettera prefatoria (praefatio, 2): nel momento in cui cita gli autori che ha preso a modello, egli nomina tra gli altri Siburio, Eutropio e Ausonio definendoli ciues ac maiores nostri e identificandoli così come suoi concittadini. Benché su Siburio ed Eutropio non abbiamo molte notizie, siamo tuttavia certi che come Ausonio erano originari della Gallia.
Per quanto riguarda la città di origine si pongono alcuni problemi: solitamente Marcello viene definito Burdigalensis, ovvero nativo di Burdigala, l’odierna Bordeaux, ma alcuni studiosi, come Matthews, non escludono che la città di origine potesse essere invece Narbona, se si vuole individuare nell’autore del De medicamentis il vir quidam Narbonensis, a cui si riferisce Orosio (Historiarum adversus paganos libri 7, 43, 4). Questa indicazione risulta compatibile con il citato riferimento ai suoi conterranei nella lettera prefatoria e con l’esplicita menzione della diuina misericordia (praefatio, 3), che insieme ad altre invocazioni di sapore cristiano presenti nell’opera sono in armonia con la definizione che Orosio fornisce di Marcello come di un uomo religiosus. [V. Rinaldi]