saec. V in.
Phocas (o Foca o Focas: manoscritti e testimoni oscillano fra queste forme) fu grammaticus urbis Romae (così lo definisce il Par.Lat. 8093) attivo fra il IV e il V secolo: è sicuramente anteriore a Prisciano, che cita il suo trattato grammaticale (GL II 515, 16), e successivo a Donato, in quanto la sua Vita Vergili dipende della Vita Vergili di Elio Donato (metà sec. IV).
Una datazione più alta di Phocas è stata ipotizzata sulla base di due diverse argomentazioni: la sua inclusione in un elenco di auctores temporum superiorum, che si legge in Cassiodoro (GL VII 214, 23-26), e la possibilità che Phocas utilizzasse non la Vita Donatiana, ma la sua fonte, cioè la Vita Vergili di Svetonio. La prima argomentazione, che ha indotto recentemente Mazhuga a datare Phocas alla prima metà del sec. III, è inficiata dalla scarsa attendibilità dei riferimenti cronologici di Cassiodoro. L’accesso di Phocas a Svetonio, su cui si basa la datazione all’inizio del IV secolo proposta da Strzelecki, non implica di per sé una datazione predonatiana: Schmidt, che in passato aveva avvalorato questa datazione, ha in seguito datato Phocas all’inizio del V secolo, pur ribadendo la tesi della sua dipendenza da Svetonio. La datazione postdonatiana è accolta anche da Kaster, che ha segnalato altri indizi che la avvalorano: il probabile orientamento cristiano dell’autore, rilevabile per es. nella prefazione in prosa al De nomine et verbo, dove egli parla del proprio insegnamento come di un gymnasium sapientiae, quo ad beatam vitam semita demonstratur (V 411, 6-7); gli echi di Carisio e di Diomede rilevati nel De nomine et verbo da Keil; la frequenza delle citazioni di Lucano e di Giovenale, autori introdotti tardivamente nelle letture scolastiche.
La Vita Vergili è l’unica biografia virgiliana in versi che ci sia rimasta. È testimoniata da un solo codice (il Par.lat. 8093) e rimase sconosciuta fino al XVI secolo. Il De nomine et verbo, trattato grammaticale preceduto da una prefazione in versi, ebbe invece una notevole diffusione nel corso del Medioevo (è testimoniato da oltre 80 manoscritti ed è citato da numerosi autori). Il trattato dipende dalle fonti utilizzate anche da Carisio e da Prisciano; tratta di generi e declinazione dei nomi, coniugazione dei verbi e forme irregolari. Probabilmente in età medievale furono attribuiti a Phocas due altri brevi trattati grammaticali, De aspiratione e De orthographia. [F. Stok]