Edizione di riferimento:
Hermeneumata pseudodositheana leidensia, edidit G. Flammini, Monachii et Lipsiae 2004 (Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana).
Gli Hermeneumata Leidensia, tra gli Hermeneumata Pseudodositheana, costituiscono una delle recensioni più complete pervenuteci, almeno così come sono tramandati dal manoscritto Leiden, Bibl. der Rijksuniversiteit, Voss. graec. 4° 7, trascritto nel IX secolo. La compilazione, greco-latina, è costituita, in questo manoscritto, nell’ordine, da un glossario, in gran parte alfabetico, di circa 350 lemmi. Seguono 38 capitula, quindi una raccolta di 5 testi (Divi Adriani sententiae et epistulae, 18 Fabulae Aesopiae, Tractatus de manumissionibus, Hygini genealogia, Belli Troiani narratio), e un colloquium. Questi Hermeneumata Leidensia sono trasmessi, parzialmente, anche da altri codici. Il manoscritto Sankt Gallen, Stiftsbibl., 902, trascritto nel IX/X secolo, contiene buona parte dei capitula (a partire dalla linea 527 Flammini), il primo dei testi (Divi Adriani sententiae) e l’inizio del secondo (Fabulae Aesopiae, prefazione, con le prime righe della prima favola De cervo). Il manoscritto München, Bayerische Staatsbibl., clm 601, trascritto nel IX/X secolo, contiene la parte finale dei capitula (a partire dalla linea 1508 F.) e il primo dei testi (Divi Adriani sententiae). Il manoscritto London, British Libr., Harley 5642, trascritto nel IX/X secolo, contiene parte dei capitula, esattamente come il manoscritto Sangallense, e il primo dei testi (Divi Adriani sententiae), con la prefazione al secondo (Fabulae Aesopiae); questo manoscritto contiene anche un glossario alfabetico (ff. 1r-4r), inedito, in una recensione abbastanza differente da quella presente nel manoscritto Leidense. Quest’ultimo glossario si trova anche nel manoscritto London, British Libr., Harley 2688, trascritto nel IX secolo.
Gli Hermeneumata Leidensia, nella loro totalità, sono stati recentemente editi da Giuseppe Flammini. Il solo colloquium, con il titolo di Colloquium Leidense-Stephani, è edito, tradotto in inglese e commentato da Eleanor Dickey. [P. Gatti]