Edizione di riferimento:
M. Cetius Faventinus, Abrégé d’architecture privée, texte établi, traduit et commenté par M.-Th. Cam, Paris 2001 (Collection des Universités de France).
Artis architectonicae priuatis usibus adbreuiatus liber è il titolo con cui è conosciuto il compendio di architettura scritto, probabilmente nel III secolo, da Marco Cezio Faventino. Gli editori moderni - V. Rose, F. Krohn e M.-Th. Cam- hanno preferito questo titolo, presente nei codici di Vienna e di Sélestat, anziché gli altri due anche tramandati da alcuni manoscritti: Capitula artis architectonicae de diuersis fabricis (presente nel codice di Valenciennes) e De diuersis fabricis architectonicae (presente nei codici Paris, lat. 10277 e Vaticano, Reg. lat. 1504). L'opera è costruita sostanzialmente come una rielaborazione abbreviata della fonte principale, il De architectura di Vitruvio, di cui risulta pressoché una versione epitomata. Il compendio si apre con una prefazione in cui Cezio Faventino spiega le motivazioni che l'hanno spinto a scrivere la sua opera, presenta le conoscenze teoriche generali sull'ars aedificandi (1-2) e poi offre le indicazioni opportune relative all'acqua (3-7), ai materiali di costruzione (8-12), ai diversi tipi di costruzione (13-17), ai lavori di rifinitura (18-27) e agli strumenti di misurazione (28-29). [D. Paniagua]