Edizione di riferimento:
P. Schnabel, Die Weltkarte des Agrippa als wissenschaftliches Mittelglied zwischen Hipparch und Ptolemaeus, «Philologus» 90 (1935), 405-40: Demensuratio prouinciarum, 425-31.
Nell’ambito degli interessi dei Romani per la geografia descrittiva, di tipo pragmatico a scopo prevalentemente politico-militare diversamente dagli interessi più scientifici dei Greci, la breve e schematica operetta, probabilmente redatta ad uso scolastico, suscita particolare attenzione perché, insieme alla Divisio orbis terrarum (probabilmente di poco precedente, v. scheda), risulta utile alla ricostruzione della mappa di Agrippa, esposta a Roma nella porticus Vipsania. Come dice il nome, essa riporta le misure di lunghezza e larghezza e le distanze che descrivono le 24 zone in cui Agrippa aveva suddiviso l’oikoumene: parte dall’estremo est del mondo noto, con l’India, prosegue con l’Europa, il nord Africa, l’Arabia, l’Etiopia, per finire con le isole e con la Britannia all’estremo nord-ovest. Mancano, probabilmente saltate per errore, le due zone dell’Asia Minore, mentre l’Italia è divisa in due parti, una meridionale e una settentrionale. Di ogni zona registra i monti e i mari che la delimitano, l’estensione (spesso errata) e talora informa anche su città e fiumi; del tutto eccezionalmente per l’India riporta alcuni particolari sulla coltivazione del pepe e sugli animali tipici (ubi piper nascitur et elephanti, dracones, sphingae, siptaci). L’editio princeps del testo è del 1475, curata a stampa a Milano da Boninus Mombritius nel volume del Chronicon di Girolamo: è infatti un codice di IX secolo del Chronicon geronimiano, conservato al Merton College di Oxford, l’archetipo degli altri 14 mss. che contengono la Demensuratio. Solo tre paragrafi sono contenuti in un testimone di pochi decenni precedente conservato a Monaco. L’autore dell’operetta è ignoto e l’attribuzione ad un Ieronimus prespiter, che si legge in un codice Vaticano di XIV sec., non ha fondamento. Poiché successivamente a Plinio il nome di Agrippa non viene mai fatto negli scritti che hanno la sua mappa come fonte, esso si era verosimilmente perduto. Il diverso ordinamento del materiale nella Demensuratio rispetto alla Divisio orbis terrarum dimostra che la sua derivazione dall’opera di Agrippa è indipendente e probabilmente non diretta, ma compilata su una copia ridotta, diversa da quella a cui attinge la Divisio (Detlefsen). La datazione viene variamente collocata: Detlefsen la inquadra tra la riforma di Diocleziano, che verso il 297 istituì la insularum provincia, e le Historiae adversus paganos di Orosio (circa 417), le cui informazioni sulle province insulari seguono da vicino quelle della Demensuratio, pur propendendo per una datazione tarda. Brodersen la colloca decisamente nel V secolo. [R. Tabacco]