Edizione di Riferimento:
Fabii Planciadis Fulgentii V. C. Opera; Accedunt Fabii Claudii Gordiani Fulgentii V. C. De aetatibus mundi et hominis et S. Fulgentii episcopi super Thebaiden, recensuit Rudulfus Helm, addenda adiecit Jean Preaux. Ed. stereotypa ed. anni 1898, Stutgardiae 1970 (Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana).
Il De aetatibus mundi et hominis fu scoperto nel 1868 da Reifferscheid e attribuito, con quasi totale certezza, al corpus del mitografo Fulgenzio. Di trent’anni successiva è l'edizione ora canonica di Rudolph Helm, che richiederebbe una revisione, anche per la segnalazione del nuovo parziale manoscritto Bruxellensis (Silvestre 1953). L'opera tratta le diverse età dell'uomo, dall'infantia alla senectus, ponendole in parallelo con le età del mondo, da Adamo ed Eva fino a un Valentiniano che con buona probabilità dovrebbe essere Valentiniano III.
Particolarità dell'opera è essere un lipogramma consecutivo, cioè scritto evitando la lettera A nel primo libro, la B nel secondo, e così via, fino all'ultimo libro, il quattordicesimo, senza O (scoperto posteriormente agli altri). Non è chiaro se l'opera sia mutila o incompiuta.
Benché lo stile dell'opera sia all'incirca sovrapponibile a quello delle altre opere del mitografo, si caratterizza per la mancanza di riferimenti ai miti classici, interamente sostituiti dalla storia biblica. [M. Manca]