Edizione di riferimento:
Commenta in Ciceronis Rhetorica. Accedit Incerti Auctoris Tractatus de adtributis personae et negotio, Thomas Riesenweber (ed.), Teubner-De Gruyter, Berlin-Boston 2013
Il trattato, edito da Karl Halm nelle pp. 305-310 dei suoi Rhetores Latini Minores, contiene un riassunto dei capitoli 34-43 del primo libro del De inventione ciceroniano ed è suddiviso in tre sezioni, de adtributis personae, de adtributis negotio e de consecutione. Esso è trasmesso dagli stessi manoscritti che hanno preservato il ben più ricco e ampio commento ciceroniano di Mario Vittorino. La tradizione manoscritta, particolarmente ampia e complessa, è stata indagata ancora recentemente da Antonella Ippolito (2009) e da Thomas Riesenweber (2015). Particolarmente importanti per la costituzione del testo sono due codici, il Kölner Dom- und Diözesebibliothek cod.166, già Darmstadtiensis, saec. VII-VIII (= D), e l’Oxford, Bodleian Library, D'Orville 152 (= O), del XVI secolo. Non è del tutto chiara la natura del trattato: secondo Riesenweber 2013, 454, il testo farebbe parte di un commento più ampio al de inventione non pervenutoci, come sembra mostrare la trattazione di argomenti come le differentiae verborum già presenti anche nel commento vittoriniano; la Ippolito fa invece risalire questi documenti a una raccolta retorica predisposta per essere utilizzata nelle scuole, come sembrerebbe dimostrare la presenza di excerpta cassiodorei in alcuni manoscritti. Già lo Halm aveva comunque rifiutato l’attribuzione altomedievale del trattato a Mario Vittorino, nonostante la comune vicenda testuale: secondo lo studioso tedesco era improbabile che lo stesso autore decidesse di occuparsi due volte dello stesso argomento prima in forma espositiva poi come commento breve: a ciò si aggiungevano lo stile incerto e frammentario del testo, ben diverso da quello vittoriniano, e la collocazione incerta dell’operetta all’interno dei manoscritti, nei quali ora segue il testo di Mario Vittorino ora viene interposta fra il primo e il secondo libro. A proposito dell’autore, Riesenweber 2013, 16 si limita ad ipotizzare che possa essere identificato con un altrimenti ignoto Quintus Fabius Laurentius, che Halm, sulla base di un titolo corrotto di D, aveva considerato il nome completo dell’autore Vittorino; successivamente Teuffel e Müller distinsero l’autore del trattatello De adtributis dal più famoso retore. La datazione del testo rimane incerta e se ne può semplicemente asserire la posteriorità rispetto al commento di Vittorino. [A. Balbo]