Edizione di riferimento:
La Cosmographia di Giulio Onorio, tra i rarissimi esempi di excerptum discipuli che la latinità ci abbia consegnato, è la trascrizione di una mappa (una tavola o una sphaera mundi) che l’autore, probabilmente un maestro, ha utilizzato durante le sue lezioni di geografia, pubblicata poi da un suo allievo sulla base degli appunti presi durante le spiegazioni.
L’opera consta perlopiù di un mero elenco di nomi; frequenti sono anche gli errori, forse causati da una cattiva trascrizione della tavola o da confusioni: particolarmente numerose quelle tra nomi di popoli e di città. Alcuni luoghi, poi, non sono attestati altrove, altri si presentano in una forma quasi irriconoscibile, al punto che è difficile valutare se si tratti di scorrettezze o di particolarità grafiche e linguistiche che rispecchiano gli usi dei copisti o dello stesso autore. Maggiormente descrittiva è, invece, la parte relativa ai fiumi, di cui si riferisce non solo l’origine e la foce, ma spesso anche gli affluenti e il percorso.
La Cosmographia presenta una quadripartizione del mondo basata su quattro oceani: Orientale, Occidentale, Settentrionale, Meridionale. Per quanto riguarda l’orientamento, è probabile che l’autore facesse riferimento a un tipo di planisfero con l’Est rivolto verso l’alto, come mostrerebbe il fatto che l’Asia minore e la Grecia facciano parte dell’Oceano settentrionale; una tale tipologia non eratostenica sarebbe da ricondurre alle conoscenze geografiche di ambiente cristiano. [A. Borgna]