Edizione di riferimento:
Rhetores Latini Minores, ex codicibus maximam partem primum adhibitis emendabat Carolus Halm, Lipsiae 1863, 38- 47 (Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana).
L’edizione dei Rhetores Latini Minores di Halm comprende nelle pp. 38-47 un trattato di Giulio Rufiniano relativo alle figure retoriche di pensiero e di parola (in realtà dedicato essenzialmente alle prime). Diviso in 38 paragrafi, secondo l’esplicita dichiarazione dell’autore prende l’avvio dal punto in cui si conclude l’opera di Aquila Romano dedicata allo stesso argomento. Come già in Aquila e negli altri scrittori della sezione De figuris dei RhLM (Rutilio Lupo, gli anonimi del carmen de figuris e degli Schemata dianoeas), le figure sono introdotte da una denominazione greca (in due casi formulata con lettere latine), poi sono illustrate con una definizione latina e presentate per mezzo di una serie di esempi che comprendono soprattutto Cicerone e Virgilio, quindi in subordine Catone, Cesare, infine occasionali citazioni di Plauto, Terenzio, Cecilio, Ennio, Lucilio e Orazio. Non sembra possibile identificare né un ordine preciso né una struttura ben definita e tanto meno è presente la distinzione tra figure di pensiero e di parola che viene fissata in Aquila Romano: compaiono alcune figure quintilianee, ma non nell’ordine di inst. 9, 2, 6-64. L’opera di Rufiniano si propone di fatto di completare il testo di Aquila, che a sua volta si appoggiava su quello di Alessandro di Numenio, retore greco del II secolo e autore di un trattato Sulle figure di pensiero e di parola.
Il testo di Rufiniano edito da Halm non si fonda su manoscritti, ma sulla edizione princeps edita a Basilea nel 1521 presso Froben per le cure di Beato Renano, che aveva utilizzato il cosiddetto codice di Spira, ora perduto e ritenuto di alto valore da Halm (Veterum aliquot de arte Rhetorica traditiones, de tropis in primis & schematis verborum & sententiarum non asperna(n)da me hercle opuscula, nu[n]c primu[m] in lucem aedita, cu[m] quibusdam alijs, quoru[m] ordo sequenti pagella describitur). Nel 1993 Ulrich Schindel, studiando in particolare il trattato pseudo rufiniano De schematis lexeos, ha valorizzato il contributo di alcuni excerpta contenuti nel manoscritto Roma, Bibl. Casanatense, 1086 del IX secolo, che contiene vari testi grammaticali e retorici, dichiarando che essi forniscono un testo superiore a quello dell’edizione a stampa e consentono uno studio della tipologia di errori, che potrebbe rivelarsi fruttuosa anche nel miglioramento dell’opera autentica di Rufiniano. [A. Balbo]