Edizione di riferimento:
Prisciani Caesariensis Opuscula. Vol. II: Institutio de nomine et pronomine et verbo; Partitiones duodecim versuum Aeneidos principalium. Edizione critica a cura di M. Passalacqua, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1999, pp. 45-128.
Le Partitiones duodecim versuum Aeneidos principalium sono, come l’Institutio de nomine, un’opera didascalica che si pone nella tradizione degli epimerismoi, uno studio grammaticale analitico della frase che veniva affrontato dagli studenti greci durante il secondo livello del loro curriculum scolastico. Punto di riferimento costante del grammatico in questo lavoro è l’opera di Donato che in una occasione viene anche innalzato a livello di auctor; ma anche Apollonio, Didimo ed Erodiano nonché Carisio ed Aspro vengono citati, così come sono numerosi i richiami all’opera maggiore, le Institutiones. L’opera è strutturata in modo più complesso rispetto ad altre opere simili presentando all’inizio una ɛỉσαγωγή metrica, che rappresentava una costante nei manuali istituzionali. Questa trattazione però si esaurisce con l’esame del primo verso del primo libro di Virgilio mentre nel prosieguo vengono esaminate le parti del discorso dei primi dodici versi dei rispettivi libri. La scelta da parte di Prisciano dell’Eneide, il manifesto epico di Roma, rispetto all’Iliade, classico testo base per operazioni di questo tipo, ha un preciso significato culturale e politico e ben si confà agli ideali simmachei dell’impero, che vedevano nel sincretismo greco-latino un elemento cardine dello stesso. Il trattato con la sua connotazione di dialogo didattico tra magister e discipulus, connotazione rispettata in pressoché tutti i codici antichi, godette di un popolarità notevole nel mondo medievale e carolingio. [M. Passalacqua]