Edizione di riferimento:
Adnotationes super Lucanum edidit I. Endt, Lipsiae 1909 (rist. Stuttgart 1969)
Nel 1909 venne pubblicato da Iohannes Endt, col titolo Adnotationes super Lucanum, un blocco di annotazioni lucanee contenenti tracce di un’esegesi di età tardoantica, che Usener intendeva pubblicare dopo i Commenta Bernensia (v. voce). L’edizione si basa essenzialmente su cinque manoscritti: W (Wallersteinensis I 2 saec. XI/XII), C (Bernensis 370 saec. X; si tratta dello stesso codice che costituisce la base dell’edizione dei Commenta Bernensia), U (Vossianus XIX f. 63 saec. X), G (Bruxellensis 5330 – 32 bibliothecae Burgundicae, olim Gemblacensis, saec. X) e P (Pragensis 1627 – VIII H 9 – bibliothecae Universitatis, saec. XII).
La critica recente (Cavajoni 1979, pp. XIII-XVI; Esposito 2004, p. 12) ha messo in evidenza che le Adnotationes super Lucanum non devono essere considerate un corpus di scholia organico e coerente: non bisogna, infatti, pensare che uno scholion riportato nell’opera di Endt sia presente con la stessa consistenza in tutti i manoscritti che - secondo l’indicazione a margine delle sigle - lo tramandano.
Nonostante queste riserve, il testo delle Adnotationes edito da Endt è considerato quello di riferimento in quanto dimostra una consapevolezza critica maggiore e si basa su testimoni più numerosi rispetto a quello di Weber pubblicato nel Volumen tertium continens scholiastas (Lipsia, 1831) della sua edizione di Lucano (cfr. Cavajoni 1979, p. XVI).
Nel corpus prevalgono sia le note costituite da una spiegazione minima, per sinonimo o sinonimi, di una singola parola o nesso, sia quelle precedute da id est, hoc est e dall’avverbio scilicet. Alcuni scolii forniscono la parafrasi o l’interpretazione del senso di un passo (con formule preparatorie come sensus hic est, sensus hoc est) oppure l’ordo verborum (segnalato da ordo est, ordo, ordo hic est); altri danno conto degli elementi sottintesi (perlopiù attraverso subauditur e subaudimus), delle figure retoriche e della funzione logica di una parola.
Un numero consistente di scholia contiene citazioni tratte da vari auctores - tra i quali si possono annoverare Virgilio (il più richiamato), Terenzio, Plauto, Lucrezio, Orazio, Varrone Atacino, Nerone, Ovidio, Omero, Euripide, Cicerone, Sallustio, Velleio Patercolo, Varrone Reatino, Tito Livio – oltre a rimandi metatestuali. Alcuni lemmi sono mancanti.
Nell’edizione di Endt, agli scolii sono preposte la Vita di Lucano attribuita a Vacca (v. voce) e una sintesi dei prodromi e delle vicende della guerra tra Cesare e Pompeo recante il titolo De bello civili inter Caesarem et Pompeium (v. voce). Gli interpretamenta di ogni libro del poema lucaneo sono preceduti da un breve riassunto del contenuto del libro stesso. [B. Strona]