Edizione di riferimento:
Symmaque, Rapports, texte établi, traduit et commenté par Jean-Pierre Callu, Paris, Les Belles Lettres, 2009.
Le Relationes di Simmaco sono costituite da 49 rapporti ufficiali indirizzati agli imperatori in qualità di praefectus urbi e, più in generale, di membro prestigioso dell'aristocrazia senatoria. Al pari del ricco e variegato epistolario, esse risentono fortemente dell'influenza del decimo libro pliniano e sono documenti dal notevole valore storiografico. Simmaco rivolge ai suoi destinatari richieste diverse e formula proposte di vario genere, affrontando questioni di ordine politico, amministrativo e giuridico. Le Relationes aiutano, quindi, a delineare il quadro dei rapporti di potere nella Roma tardoantica: preferibilmente brevi e concise, toccano anche argomenti decisamente meno impegnativi della disputa religiosa (si pensi alle informazioni riguardanti l'organizzazione delle corse di quadrighe, una delle grandi passioni del senatore), mentre altre sono animate, nonostante la veste dell'ufficialità, da una sincera parecipazione emotiva, come dimostra la 10, annunciante la morte di Pretestato, suo carissimo amico. La Relatio universalmente riconosciuta come la più importante è senz'altro la terza, inviata a Valentiniano II e contenente la richiesta di ripristino in Senato dell'Altare della Vittoria, fatto rimuovere da Graziano su suggerimento dei sempre più importanti personaggi dell'ambiente cristiano, Ambrogio su tutti, avversario inflessibile e vincente del senatore. Questo scritto rappresenta una testimonianza preziosissima per comprendere le dinamiche politico-culturali di un'epoca di transizione quale lo scorcio finale del IV sec. d. C., anche in virtù dell'accorata, ma ugualmente lucida difesa delle ragioni della tradizione portata avanti da Simmaco, al netto della progressiva emarginazione della religiosità pagana e dell'inarrestabile cristianizzazione dell'Impero in tutti i suoi aspetti. Il testo si rivela pregevole anche sul piano stilistico, caratterizzato da una solennità e da un equilibrio propri della più importante oratoria romana e lontani da quella pinguitas rilevata dagli stessi estimatori di Simmaco (Macrobio, Prudenzio), più che altro tipica dei frammenti oratori. La ricerca di un'eleganza fiorita anima anche il resto delle Relationes, con qualche concessione lessicale ad elementi arcaici e contemporanei. [V. del Core]