Edizione di riferimento:
Florus, Oeuvres, texte établi et traduit par Paul Jal, Paris 1967, tome II (Collection des Universités de France).
Possediamo solo le pagine introduttive di un dialogo dal titolo Vergilius orator an poeta, attribuito nell’unico manoscritto che ce lo conserva (un Bruxellensis del XII secolo) ad un P. Annius Florus, da identificare secondo alcuni con il Floro autore dell'Epitoma de Tito Liuio e con il Floro poeta amico di Adriano. Il dibattito sull’attribuzione di un autore a un genere letterario piuttosto che a un altro doveva essere consueto nella letteratura erudita e ne troviamo una eco in Macrobio quando, dopo aver illustrato alcune figure retoriche con esempi tratti da Virgilio, i commensali consono murmure Vergilium non minus oratorem quam poetam habendum pronuntiabant, in quo et tanta orandi disciplina et tam diligens obseruatio rhetoricae artis ostenderetur (Saturn. 5, 1, 1). Del contenuto del dibattito in questo dialogo non rimane tuttavia nulla, poiché le pagine che si conservano appartengono evidentemente alla sua cornice, ambientata in un giardino che circonda un tempio vicino al porto di Tarragona, e mettono in scena l’incontro tra l’autore, poeta latino di origine africana, e uno straniero di passaggio, litteris pereruditus, a cui egli racconta gli eventi degli ultimi anni della propria vita (v. scheda Florus). Nelle ultime frasi del passo l’autore difende, contro la svalutazione dell’interlocutore, la professio litterarum, vale a dire il proprio mestiere di maestro di scuola impegnato a insegnare la morale e la letteratura ai giovinetti attraverso la lettura di carmina … quibus ora mentesque formantur. Così veniva introdotta probabilmente la discussione sul tema indicato dal titolo.
La datazione dell’opera all’inizio del II secolo si ricava dalla menzione dei Giochi Capitolini di Domiziano, a cui l’autore avrebbe partecipato anni prima, quand’era ancora giovanissimo (tibi puero), e di un trionfo sulla Dacia, che potrebbe essere identificato con quello celebrato da Traiano. [R. Tabacco]