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Giuseppe A. Cavajoni, Scholia inediti a Lucano del Codex Bernensis litt. 45 saec. X in ACME XXVIII, Fascicolo I-II, Gennaio-Agosto 1975, pp. 79-114
Nel pubblicare i Commenta Bernensia (v. voce), la cui tradizione è rappresentata principalmente da C (Bernensis 370 saec. X), Usener trascurò una serie di scolii presenti nel manoscritto contraddistinto dalla sigla B (Codex Bernensis litt. 45 saec. X), l’altro testimone del quale si avvalse per costruire la sua edizione di scholia. L’editore giustifica generalmente le numerose omissioni, registrate in apparato, sottolineando l’inettitudine del commentatore, pur essendo pienamente consapevole dei rischi che comporta una selezione su base qualitativa del testo tràdito.
Cavajoni considera tale pregiudizio del tutto inaccettabile: a suo parere, infatti, la valutazione corretta dell’attività scoliastica – di per sé «farraginosa e intricata» (Cavajoni 1975, p. 79) – e il suo impiego per ricostruire contesti storico-culturali più ampi non possono prescindere dalla pubblicazione completa del materiale conservato. Per questi motivi ha ritenuto opportuno recuperare quella parte di tradizione scoliografica presente in B, che Usener scelse di non usare, sulla base di motivazioni soggettive, nella costituzione della propria raccolta di scholia. A questo scopo, Cavajoni ha giudicato doveroso, prendendo le mosse da I, 417 (la prima omissione segnalata nell’edizione dei Commenta Bernensia), non limitarsi a una mera operazione di recupero degli scolii indicati in apparato da Usener, ma procedere a una revisione completa fino a III, 283 (gli scolii di B non proseguono oltre III, 286). Questo procedimento ha permesso sia di apportare qualche lieve modifica all’apparato di Usener sia di recuperare una quantità rilevante di materiale scoliografico tacitamente trascurato dal primo editore.
Prevalgono scolii-glossa che consistono nella spiegazione per sinonimo o sinonimi di una singola parola o di un nesso e scolii introdotti da id est e scilicet. Alcune note forniscono l’ordo verborum (con formula preparatoria ordo est e ordo) e la parafrasi o l’interpretazione del senso di un passo; altre danno conto degli elementi sottintesi, della funzione logica di una parola e delle figure retoriche.
Non mancano scolii di maggior ampiezza e respiro – di contenuto in prevalenza mitologico e storico – e di natura metatestuale. A sostegno dell’esegesi, si riscontrano due citazioni tratte da Virgilio.
Gli scholia marginali sono contrassegnati da un asterisco (*) per distinguerli da quelli interlineari, mentre una sbarretta (/) separa due o più scholia che si riferiscono a uno stesso lemma. [B. Strona]