Edizione di riferimento
Rhetores Latini Minores, ex codicibus maximam partem primum adhibitis emendabat Carolus Halm, Lipsiae 1863, 564-567 (Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana).
A pagina 564, 2-4 Halm prende avvio la breve trattazione sul luogo comune, che viene considerato uno strumento per l’amplificazione di un fatto. Emporio, come osserva Pirovano (2008, 210-211), si pone nel solco della tradizione di quegli autori come Teone e pseudo-Ermogene “che concepivano il luogo comune come l’amplificazione di un fatto sia positivo che negativo, andando a contrapporsi ad Aftonio e Nicolao, che invece definivano l’esercizio come esagerazione di un fatto solamente negativo” (p. 210). Il locus viene distinto in simplex, duplex e compositus; le argomentazioni di Emporio si ritrovano in Giovanni di Sardi e Giovanni Dossapatre e prevedono una divisio a consilio, a factu, a comparatione ab eventu; in quest’ultima sezione Pirovano (2008) osserva invece una certa vicinanza alle posizioni di Nicolao, retore costantinopolitano del V secolo. [A. Balbo]