Edizione di riferimento:
Rhetores Latini Minores, ex codicibus maximam partem primum adhibitis emendabat Carolus Halm, Lipsiae 1863, 567-570 (Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana).
Volkmann 1869 e gran parte degli studiosi successivi hanno considerato questo capitolo (567,3-570, 22 Halm) e quello successivo come sezioni di tipo non progimnasmatico, ma relative ai tipi di oratoria secondo la distinzione aristotelica. In realtà Pirovano 2008 giunge a dimostrare che anche questa sezione è riconducibile alla letteratura dei progimnasmi, come dimostra il fatto che la demonstrativa materia è definita una species exercitationis, distinguendola così dal genere epidittico vero e proprio: essa risulterebbe quindi un esercizio preparatorio dell’encomio e, di conseguenza, l’attribuzione a Emporio anche del praeceptum diverrebbe sostenibile. Il capitolo contiene la trattazione del genus demonstrativum, che comprende sia la lode sia il biasimo, e la sua distinzione dal locus communis; viene poi definito l’elogio e precisati gli argomenti che possono essere lodati, secondo la sequenza ternaria temporale (passato, presente, futuro) e trattate le tipologie epidittiche escluse dalla demonstrativa materia (elogi di città, laudes deorum, elementi naturali). [A. Balbo]