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Edizione di riferimento:
Hermeneumata Stephani, ed. G. Goetz, Lipsiae 1892, pp. 345-390 (= Corpus glossariorum Latinorum, III); Glossae Stephani, ed. G Goetz cit., pp. 438-474.
Degli Hermeneumata Stephani non abbiamo una testimonianza manoscritta: il testo ci è pervenuto attraverso una stampa antica di Henri Estienne [= Henricus Stephanus] (Glossaria duo e situ vetustatis eruta; ad utriusque linguae cognitionem et locupletationem perutilia ..., comment. Henr. Steph., [Parisiis] 1573) ed è quasi certo che essa sia il frutto di almeno due fonti eterogenee, trasmesse direi da almeno due codici, assemblate da Stephanus stesso. Il contenuto, seguendo l’ordine dei testi come sono presenti nella stampa, è il seguente. Coll. 237-281: 50 capitula (de caelo, iterum de caelo, deorum nomina, dearum, de homine, ecc.), molti dei quali ripetuti in due redazioni differenti, fatto che potrebbe appunto dipendere dalla duplice fonte; coll. 281-286: un colloquium simile a quello presente negli Hermeneumata Leidensia; coll. 286-294: un secondo colloquium, sconosciuto altrimenti, e anche per i colloquia è facile pensare a una duplice fonte; coll. 294-305: 4 testi (Niciarii et Carfilidis interrogationes et responsa; Responsa sapientum; Praecepta in Delphis; Hadriani sententiae). Tutte queste parti (capitula, colloquia, testi) sono state pubblicate da Georg Goetz sotto il titolo complessivo di Hermeneumata Stephani (Corpus glossariorum Latinorum, III, pp. 345-390), i due colloquia, tradotti in inglese e commentati, lo sono stati anche da Eleanor Dickey (The Colloquia of the Hermeneumata Pseudodositheana, I, pp. 185-245). Coll. 303-347: un glossario alfabetico latino-greco (Vocabula graeca cum latina interpretatione ex diversis libris glossariorum nomine inscriptis collecta); coll. 348-359: un secondo glossario alfabetico latino-greco (Vocabulorum aliquot interpretationes superioribus addendae). Questi due glossari sono stati pubblicati da Goetz sotto il titolo di Glossae Stephani (Corpus, cit...., III, pp. 438-474), e non è certo che debbano fare parte, in origine, degli Hermeneumata. [P. Gatti]