non post saec. V
Emilio Aspro fu grammatico e commentatore tardoantico (sec. II ex. / III in.). Della sua opera non ci sono pervenuti che frammenti, i quali rendono solo parzialmente ragione dell'autorevolezza e dell'influenza che Aspro ebbe a esercitare sulla scuola almeno fino a Donato, Servio e agli Scoli Veronesi, che certamente lo citano e riutilizzano, a volte anche in modo silente; peraltro dalla testimonianza di Girolamo (adv. Ruf. I 16) sappiamo che i suoi commenti erano letti a scuola ancora nel sec. IV. Dei due côté di cui tradizionalmente si componeva la figura del maestro - cioè quello esegetico (consistente nella chiosa agli autori) e quello più propriamente manualistico (che s'esplicava invece nella sistemazione della dottrina grammaticale, organizzata entro un'ars) - ci restano varie testimonianze rilevanti, in entrambi i generi poc'anzi nominati: abbiamo infatti resti sia di plurime operazioni d'esegesi, dedicate ad autori cardinali per il canone dell'epoca (Virgilio - per cui approntò anche un'edizione -, Terenzio e Sallustio: si vedano i lavori di Tomsin 1952 e Buffa 1977), sia di opere che vertevano sulla grammatica come le Quaestiones Vergilianae, dette anche Grammatica Vergiliana o Vergilius Aspri (una vera e propria grammatica esemplificata mediante il solo ricorso a luoghi virgiliani: ed. Hagen 1902, 533-40, nel volume della Appendix Serviana); quest'ultima - tra l'altro riscoperta solo nel sec. XIX grazie a un palinsesto di datazione assai alta (sec. V) - è il manifesto forse più nitido del culto di Virgilio che caratterizzava Aspro e la sua scuola. Tali testimonianze potrebbero essere poi suscettibili d'ulteriore incremento qualora si concordi con l'ascrizione ad Aspro del trattatello Σχήματα λόγου (v.), pervenutoci per sola trasmissione medievale e, forse, referente dell'allusione, svolta esplicitamente dall'autore stesso all'interno delle Quaestiones (ed. cit., 537.20-1), alla scrittura di un'opera dedicata alle figure grammaticali e intitolata proprio Σχήματα λόγου. Al contrario non sono da assegnare ad Aspro, come è riconosciuto da tempo, i testi editi sotto il suo nome all'interno della collezione dei Grammatici Latini. [F. Bognini]