Edizione di riferimento:
Caesii Bassi De metris et Atilii Fortunatiani De metris Horatianis, a c. di G. Morelli, Hildesheim 2011-2012 (Collectanea Grammatica Latina 11). vol. I, pp. 107-111.
Il testo è uno degli estratti anonimi tràditi a seguire il De metris Horatianis di Atilio Fortunaziano. Si tratta di un agile prontuario prosodico relativo alla costituzione dei piedi, distinti in strutture di disyllabi (pirrichio, spondeo, giambo, trocheo), trisyllabi (tribraco, molosso, baccheo, palimbaccheo, anapesto, dattilo, anfibraco, cretico), tetrasyllabi (proceleusmatico, dispondeo, ionico a minore, ionico a maiore, antispasto, coriambo, digiambo, ditrocheo, epitrito I, II, III, IV, peone I, II, III, IV); viene ricordata anche la struttura pentasillabica del docmio: a ciascun piede segue un sostantivo o un nome proprio che esemplifichi la configurazione del piede. La rassegna, rigorosamente attenta alla consistenza sillabica dei piedi, non considera invece il rapporto temporale tra lunghe e brevi. Si tratta di una compilazione che rientra nella vasta trattatistica prosodica tardoantica e si rivela analoga alle sezioni de pedibus presenti in numerose artes e in testi de re metrica (Donato, Aftonio, Diomede, ma si pensi anche al de pedibus del perduto IV libro di Carisio). Recuperando una prassi diffusa (Terenziano Mauro, Aftonio, Diomede), l’anonimo indica anche i nomi alternativi assegnati ai piedi, rinviando ad alii: così, ad esempio, 108.4: trochaeus […] sed hunc alii chorium appellaverunt, alii chordacem; 108.11: molossus […] hunc alii hippiona appellaverunt; 109.12: creticus […] et hunc alii amphimacrum appellant. Da notare inoltre come, accanto alle citazioni anonime, due volte, a proposito del tribraco e del docmio, sia invece esplicitamente menzionato il nome di Cicerone: il rinvio tacito (secondo il normale usus dei testi metrici e degli artigrafi: De Nonno) è alla sezione del De oratore dedicata alla struttura delle clausole e lascia intravedere, dietro questo tipo di testi normativi, echi della riflessione metrico-ritmica ciceroniana e quintilianea, nonché della sistematizzazione proposta da Dionigi d’Alicarnasso nel De compositione verborum (si veda a questo proposito il ricco apparato di loci che correda l’edizione Morelli 2011). [A. Di Stefano]