Edizione di riferimento:
F.Casaceli, Foca, De nomine et verbo. Introduzione, testo e commento, Napoli 1974.
L’Ars de nomine et verbo si configura come un sintetico manuale scolastico destinato in prima istanza agli allievi dell’autore. La prefazione dell’opera – costituita da alcuni distici elegiaci cui fa seguito una vera e propria epistola in prosa rivolta a un ignoto dedicatario – illumina sulle finalità e il contenuto della trattazione: intento del grammatico è realizzare un opusculum che rappresenti il giusto mezzo tra opere eccessivamente prolisse che mettono a dura prova la memoria del lettore e scritti troppo brevi di scarsissima utilità; conseguentemente, egli si concentra solamente su nome e verbo, le parti più complicate ma al contempo fondamentali del discorso. Ne risulta una grammatica “regulae-type” (Law), nella quale, nonostante le pretese letterarie che sembrano trasparire dalla importante prefazione poetica (Mondin), compaiono perlopiù intere pagine di «enumerazioni di sostantivi e verbi secondo genere, declinazione e coniugazione» (Schanz-Hosius). Anche gli esempi tratti da opere letterarie, generalmente molto utilizzati dai grammatici, sono relativamente scarsi. Fonti dell’opera sembrano essere Carisio, Diomede e forse Donato. [A. Balbo - S. Mollea]