Edizione di riferimento:
A. Manlii Seuerini Boethii, In Isagogen Porphyrii commenta, copiis a Georgio Schepss comparatis suisque usus, recensuit Samuel Brandt, Wien-Leipzig, 1906, 3- 132 (CSEL 48).
Fra le prime opere di Boezio si possono annoverare i due commenti all'Isagoge porfiriana, sulle orme del commento già esistente di Vittorino, cui rimproverava una "traduzione ricca di eloquenza, ma filosoficamente sterile" (Crocco 1975)). Il primo commento è, come in Porfirio, ma con differente organizzazione) diviso in due libri, uno di prolegomena e un secondo che tratta rispettivamente della questione degli universali, del genus, della species, della differentia, del proprium e dell'accidens; il secondo commento, con i medesimi contenuti, è in cinque libri.
I commenti sono redatti in forma di dialogo con un interlocutore, Fabio, probabilmente immaginario.
I due commenti distano forse cinque anni; il primo rivolto a un pubblico più inesperto, mentre il secondo è pensato per un uditorio più specialistico. Pur essendo l'impianto in teoria aristotelico, il linguaggio boeziano risente delle categorie platoniche.
I titoli di entrambe le opere presentano molte varianti nei manoscritti. La tradizione ha conservato i due commenti in forma molto varia: alcuni contengono solo il primo, altri solo il secondo, altri entrambi, altri la sola Isagoge senza commento ecc. La prima edizione a stampa compare a Venezia nel 1492, ma la sola Isagoge era già stata edita da Keller ad Augsburg nel 1479. [M. Manca]