Edizione di riferimento:
Grammatici Latini, V. Artium Scriptores minores. Cledonius Pompeius Iulianus etc., ex recensione H. Keilii, Hildesheim 1961, 9-79 (reprografischer Nachdruck der Ausgabe, Leipzig 1868)
Cledonio è autore di un’opera, genericamente intitolata Ars, consistente in un commento alle due artes di Donato. Trasmessa in codex unicus, il Bernensis 380, essa è mutila all’inizio e alla fine e presenta parti interpolate e lacune. Inoltre, in alcuni casi, i rapporti tra i lemmi di Donato e le note di commento sono poco chiari. L’opera risulta essere stata composta su invito di un personaggio sconosciuto, il nome del quale doveva trovarsi nella perduta parte iniziale dell’epistola dedicatoria del’Ars. Seguendo Donato, Cledonio ritiene che siano 8 gli elementi grammaticali fondamentali (nome, pronome, verbo, avverbio, participio, congiunzione, preposizione e interiezione) e a essi e alla loro analisi è dedicata la prima parte del commento della prima Ars di Donato. Seguono poi delle considerazioni sul concetto di lettera e di sillaba. Chiude la prima parte dell’opera una riflessione sul piede, sull’accentazione e sulle positurae. Non particolarmente dissimile è il commento all’Ars secunda, dove è però maggiormente sottolineato il ruolo del nome e del verbo in quanto unici elementi fondamentali per costituire una frase. Inoltre qui – a differenza della prima Ars – non si trovano considerazioni su lettere, sillabe o accenti, mentre maggiore spazio doveva essere dedicato ai barbarismi. Purtroppo però, quando introduce questo argomento, l’opera si conclude a causa di un guasto del codice. [S. Mollea]