Edizione di riferimento:
P. Schnabel, Die Weltkarte des Agrippa als wissenschaftliches Mittelglied zwischen Hipparch und Ptolemaeus, «Philologus» 90 (1935), 405-440: Divisio orbis Terrarum, 432-439.
L’operetta geografica anonima è di particolare interesse perché, insieme alla Demensuratio provinciarum (probabilmente di poco successiva, v. scheda), è utile alla ricostruzione dei Commentarii di Agrippa, che portarono alla realizzazione della mappa del mondo da lui progettata e, dopo la sua morte nel 12 a.C., realizzata da Augusto e collocata nella porticus Vipsania. Essa comprende 25 capitoli e procede da ovest a est: dalle colonne d’Ercole alla Spagna, all’Europa e poi all’Asia e all’India; di qui in Africa e poi di nuovo a ovest alla Mauritania. Tra le isole è presente solo la Britannia, mentre mancano le altre. Di ogni zona sono indicati i confini e l’estensione. Questo percorso la avvicina alla Naturalis Historia di Plinio, che è l’unico a menzionare Agrippa come fonte insieme a Augusto, mentre la differenzia dalla Demensuratio, che procede in ordine inverso, da est a ovest. La Divisio rinvia come fonte a Augusto (1.1 terrarum orbis … quem divus Augustus primus omnium per chorographiam ostendit) anche se probabilmente vi attinse attraverso intermediari.
L’editio princeps è del 1878 per mano di E. Schweder, che si basava su un solo ms. vaticano (Vat. Pal. 1357 del XIII secolo). Ad esso si affiancarono poi un ms. individuato da Mommsen nel monastero svizzero di Einsiedeln (Codex 357(694) del XIII secolo) e un secondo ms. reperito da Schnabel a inizio ‘900 nel catalogo dei manoscritti vaticani (Vat. Lat. 642 del XII secolo). La Divisio fu probabilmente tra le fonti di cui si servirono Isidoro di Siviglia e, nel IX secolo, il monaco irlandese Dicuil per il suo De mensura orbis terrae. [R. Tabacco]