Edizione di riferimento:
Vitae Vergilianae antiquae, recc. G. Brugnoli et F. Stok, Romae 1997 ( F. Stok pp. 17-41).
Il commento di Donato alle opere virgiliane era preceduto da una Vita Vergili ripresa in larga parte dalla biografia virgiliana inclusa nel De viris illustribus di Suetonio: lo evidenziano le coincidenze fra la Vita stessa ed i lemmi virgiliani inseriti da Gerolamo nel Chronicon sulla base del De viris illustribus suetoniano.
La consistenza e l’identificazione delle interpolazioni donatiane sono state oggetto di dibattito, fra quanti hanno ritenuto la Vita fortemente interpolata da Donato (Geer, Paratore, Bayer) e coloro che la considerano invece riconducibile in larga parte a Svetonio (Rostagni e Naumann). Questa seconda posizione è attualmente prevalente (Horsfall), con qualche precisazione su punti specifici (Lucarini, Stok, D’Anna); l’unica parte ritenuta con certezza aggiunta da Donato è quella che include l’epigramma di Sulpicius Carthaginiensis.
La Vita (assieme ai citati lemmi geronimiani) è la principale fonte biografica su Virgilio che ci è pervenuta; larga parte delle altre Vitae tardoantiche e medievali è dipendente, direttamente o indirettamente, dalla Vita donatiana. Nei secoli XV-XVI la Vita donatiana circolò prevalentemente in una versione interpolata, il cosiddetto Donatus auctus (allestita nei primi decenni del sec. XV); la versione propriamente donatiana venne pubblicata per la prima volta da Pierre Daniel nel 1600. [F. Stok]