Edizione di riferimento:
Iulii Exuperantii Opusculum, edidit N. Zorzetti, Leipzig 1982 (Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana)
Il breve Opusculum di Iulius Exuperantius, databile probabilmente al IV sec. d. C. (Zorzetti), narra con estrema concisione la storia di Roma della prima metà del I sec. a.C., concentrandosi sul conflitto tra Mario e Silla e dedicando gli ultimi capitoli (6-8) anche alle figure di Lepido e Sertorio. Nel XIX secolo l’opera era ritenuta un compendio delle Historiae di Sallustio e non sono mancati tentativi di ricostituire il contenuto delle Historiae sulla base dell'Opusculum. Ancora Galdi agli inizi del XX secolo giudica Esuperanzio un "mediocre compilatore" che nel riassumere le Historiae "attingeva anche qua e là dalle altre monografie sallustiane".
In realtà sia la presenza di molte imprecisioni storiche, fra cui spicca l'omissione dell'indicazione della morte di Mario e la conseguente fusione in un unico personaggio di Mario senior con il figlio, sia l'analisi linguistica accompagnata da puntuali confronti intertestuali permettono a Zorzetti di affermare che la fonte primaria dell'opusculum non può essere riconosciuta in Sallustio bensì in epitomatori di tradizione liviana. Con ciò non si intende escludere un’ influenza di Sallustio su Esuperanzio, il quale ne riecheggia talora la lingua e ne cita passi, anche se in più occasioni dimostra di fraintenderne il senso (Galdi). La lingua dell'opusculum, tuttavia, non è un semplice tentativo di imitazione di Sallustio, ma tradisce l'influenza della letteratura posteriore e in particolare, come si è detto, degli storici che condensano l'opera liviana o ad essa si ispirano. Ne consegue uno stile misto (Zorzetti) che spazia da termini elevati di memoria sallustiana a toni più dimessi che non rifuggono da espressioni della tarda latinità. [S. Musso]