Edizione di riferimento:
Rhetores Latini Minores, ex codicibus maximam partem primum adhibitis emendabat Carolus Halm, Lipsiae 1863, 59- 62 (Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana).
Il terzo trattatello attribuito a Giulio Rufiniano è il più breve e si distingue dagli altri due per la presenza di una brevissima introduzione che prepara la spiegazione di quella che viene chiamata comunemente figura e che nelle scuole viene posta come base delle controversiae figuratae, per la quale è ampiamente dipendente da Quint. inst. 9, 2, 66: si tratta di una figura prossima all’ironia, ma che possiede anche caratteri della perifrasi e dell’eufemismo; viene utilizzata per evitare di esprimersi in maniera troppo esplicita su un soggetto che può risultare pericoloso o poco opportuno. Segue la trattazione di 15 altre figure che in parte coincidono con quelle già presenti nel De schematis autentico, ma ne divergono per definizione e uso di esempi, quasi totalmente virgiliani, salvo uno luciliano e uno sallustiano. Tali differenze hanno indotto già Ruhnken e Halm a considerarlo non attribuibile a Giulio Rufiniano. [A. Balbo]