Edizione di riferimento:
Supplementum adnotationum super Lucanum. 1, Libri I-IV, ed. G.A. Cavajoni, Milano 1979
Supplementum Adnotationum super Lucanum. 2, Libri VI-VII ed. G.A. Cavajoni, Milano 1984
Supplementum Adnotationum super Lucanum. 3, Libri VIII-X / ed. G.A. Cavajoni, Amsterdam 1990
Fin dal titolo appare chiaro che quest’opera è strettamente collegata alle Adnotationes super Lucanum pubblicate da J. Endt nel 1909. Intento dell’editore è quello di portare a compimento l’edizione di scholia che Endt aveva progettata come seguito delle Adnotationes, senza tuttavia poi realizzarla.
Nella praefatio alle Adnotationes (Endt 1969, p. IX) Endt manifestava l’intenzione di pubblicare a parte una serie di scholia e glosse interlineari tramandati da cinque manoscritti lucanei conosciuti con le lettere a (Guelferbytanus 41, 1 Aug. 2° saec. XII), A (Parisinus lat. 7900A saec. IX/X), D (Berolinensis lat. fol. 35 saec. XI), R (Monacensis lat. 14505 saec. XI) e V (Vossianus lat. Q 51 saec. X2) e solo in parte utilizzati nella sua edizione. Questi manoscritti tramandano, oltre al poema di Lucano, materiale esegetico che può essere suddiviso in due categorie di scholia: la prima è quella che Endt chiama ‘retractatio Adnotationum’ (ovvero una redazione delle Adnotationes ridotta e deteriore), mentre della seconda fanno parte glosse e scholia indipendenti dalla retractatio. A questa seconda tipologia si è rivolta l’attenzione di Cavajoni, «al fine di rendere successivamente disponibile tutto il materiale scoliografico di aADRV» (Cavajoni 1979, p. XI). L’editore precisa come il contenuto di glosse e scholia di aADRV non sia totalmente sconosciuto, essendo ampiamente presente nel Volumen tertium continens scholiastas della edizione di Lucano di Weber (Lipsia, 1831), nel quale trova spazio buona parte dei risultati dell’attività esegetica sviluppatasi intorno al Bellum civile prima dell’avvento della stampa. Cavajoni mette però in evidenza come l’edizione di Weber non risponda ai requisiti di scientificità della moderna tecnica editoriale e come, per questo motivo, egli abbia consultato direttamente e sistematicamente ognuno dei cinque manoscritti, dei quali viene fornita una breve scheda descrittiva che ne mette in luce le principali caratteristiche esteriori, con particolare risalto alla presenza di scholia dovuti a mani diverse.
A proposito dei problemi incontrati nel pubblicare gli scholia di aADRV, Cavajoni sottolinea che, essendo gli scholia tramandati in questi manoscritti congiuntamente al testo di Lucano, la presenza di lemmi è assai rara. Per questa ragione quasi tutti i lemmi che si leggono nell’edizione - messi in evidenza dalle lettere maiuscole - sono da attribuire all’intervento dell’editore, che spiega di averli scelti facendo riferimento non a una specifica edizione a stampa del poema lucaneo, ma alla concreta situazione testuale risultante dall’esame del testo del Bellum Civile trasmesso da ogni singolo manoscritto.
Cavajoni dichiara di aver assunto come punto di riferimento per la sua collazione il testo di Endt, per isolare le glosse e gli scholia di aADRV estranei alle Adnotationes retractatae, oggetto specifico della sua edizione, da glosse e scholia degli stessi manoscritti che dipendono dalla retractatio.
Nel Supplementum prevalgono scolii brevi ed essenziali dal carattere fortemente ‘scolastico’. Molto numerosi sono gli scolii-glossa consistenti nella spiegazione per sinonimo o sinonimi di singole parole o nessi, e spesso introdotti delle formule preparatorie id est, hoc est e scilicet. Molte sono anche le note che danno conto delle varianti di una parola (segnalate dall’uso di vel oppure aliter), delle parole o delle frasi sottintese (spesso precedute da subaudi, subaudiendum est, subauditur oppure deest), delle figure retoriche, dell’ordo verborum (anticipato da formule come ordo e ordo est) e che forniscono indicazioni grammaticali (per esempio la funzione logica di una parola) e la parafrasi o l’interpretazione del senso di un passo (introdotta dalle espressioni sensus est, sensus talis est, sensus hic est).
Non mancano comunque scolii di una certa ampiezza e respiro di contenuto prevalentemente mitologico e storico, nei quali trova largo spazio l’uso dei Realien, e scholia con citazioni da altri autori - tra i quali spiccano Virgilio (l’auctor più citato), Giovenale, Persio, Stazio, Boezio, Terenzio, Orazio, Ovidio, Cicerone e Sallustio - e con riferimenti metatestuali. [B. Strona]