Edizione di riferimento:
Iordanis, Romana et Getica, recensuit Theodorus Mommsen, Berolini apud Weidmannos 1882, in Monumenta Germaniae Historica inde ab anno Christi quingentesimo usque ad annum millesimum et quingentesimum, edidit Societas Aperiendis Fontibus Rerum Germanicarum Medii Aevi, Auctorum antiquissimorum tomi V pars prior, Berolini apud Weidmannos 1882
I Getica, che si aprono con la descrizione delle origini dei Goti in Scandia, illustrano i complessi rapporti intrecciati da questo popolo con il mondo romano, fino alla loro resa finale di fronte agli eserciti di Giustiniano. Il taglio dell’opera pertanto risulta più ristretto e specifico, se paragonato a quello dei Romana. In apertura dello scritto (Get. 2-3) è lo stesso autore a fornirci informazioni sulla redazione: egli racconta infatti che, incaricato da Castalio di redigere un riassunto della Storia dei Goti di Cassiodoro, poté visionarne l’opera solo brevemente, per tre giorni (ad triduanam lectionem). Per questo dovette in seguito consultare altro materiale, greco e latino: ex nonnullis historiis Graecis ac Latinis addidi convenientia, initium finemque et plura in medio mea dictione permiscens. L’affermazione di Jordanes induce a riflettere sulla portata della sua pur conclamata dipendenza dalla filogotica storia di Cassiodoro. Come è stato notato, mentre quest’ultimo faceva riferimento a una presenza ancora solida dei Goti in Italia, Jordanes, impostando il suo racconto in chiave filobizantina e filogiustinianea, ne tracciava la scomparsa dalla penisola italica (Goffart Zecchini Croke). [G. Vanotti]