Edizione di riferimento:
Scriptores Historiae Augustae, edidit E. Hohl, editio stereotypa correctior addenda et corrigenda adiecerunt Ch. Samberger et W. Seyfarth, vol. I, Leipzig 1971 (5. Auflage) (Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana)
Con questo termine si identificano le biografie degli imperatori da Adriano a Numeriano, ovvero dal 117 al 285 d.C., con l’eccezione del periodo compreso tra il 244 e il 253. Si tratta di trenta biografie che riferiscono su un numero assai più alto di sovrani o di usurpatori (si pensi che i cosiddetti “trenta tiranni”, 30 personaggi che cercarono di conquistare il potere tra la cattura di Valeriano da parte dei Sassanidi nel 260 e l’avvento di Diocleziano nel 284, sono trattati in un’unica biografia). La tradizione manoscritta, fondata essenzialmente sul codice Vaticanus Palatinus 899 del IX secolo, le attribuisce a sei autori diversi, ma per la questione dell’attribuzione e della datazione si veda la Scheda Autore. La loro importanza è enorme, perché in molti casi costituiscono l’unica fonte su questo periodo storico assai intricato della storia romana. L’elenco complessivo delle biografie è il seguente, diviso secondo gli autori attribuiti alle biografie dalla tradizione manoscritta:
Vulcacius Gallicanus: Vita Avidii Cassii
Aelius Spartianus: Vita Hadriani; Vita Severi; Vita Pescennii Nigri; Vita Antonini Caracallae; Vita Antonini Getae.
Aelius Lampridius: Vita Commodi Antonini; Vita Diadumeni Antonini; Vita Antonini Heliogabali; Vita Alexandri Severi.
Iulius Capitolinus:Vita Antonini Pii; Vita Marci Antonini philosophi; Vita Veri; Vita Helvii Pertinacis, Vita Didii Iuliani-, Vita Clodii Albini; Vita Opilii Macrini; Vita Maximini I; Vita Maximini II; Vita Gordiani I; Vita Gordiani II; Vita Gordiani III; Vita Maximi et Balbini.
Trebellius Pollio. Vita Valeriani I; Vita Valeriani II; Vita Gallieni; Vita Gallieni Salonini, Vita Triginta Tyrannorum; Vita Divi Claudii.
Flavius Vopiscus. Vita Divi Aureliani; Vita Taciti; Vita Probi; Vita Firmi, Saturnini, Proculi et Bonosi; Vita Cari, Carini et Numeriani.
Le biografie hanno lunghezze variabili, che vanno dai due capitoli della vita di Valeriano II ai 68 di quella di Alessandro Severo e fanno riferimento al modello svetoniano della trattazione per species (Vita Maximi et Balbini 4: Sed priusquam de actibus eorum loquar, placet aliqua dici de moribus atque genere, non eo modo quo Iunius Cordus est persecutus omnia, sed illo quo Svetonius Tranquillus et Valerius Marcellinus). Tuttavia molto spesso non vengono seguiti né il criterio di ordinamento per rubriche né quello cronologico, ma si assiste a successioni a volte piuttosto caotiche, che privilegiano di gran lunga l’aneddotica. Dal punto di vista ideologico è evidente l’atteggiamento filosenatorio che pervade tutte le biografie, nelle quali le parole di elogio sono riservate a imperatori come Probo che hanno cercato di governare in accordo con le antiche istituzioni romane. Gli studiosi hanno inoltre riconosciuto una prospettiva religiosa di tipo pagano, che viene messa in luce in modo particolare dalle critiche agli imperatori cristiani.
Sotto il profilo stilistico recenti studi (Adams) hanno sottolineato come non si rilevino sostanziali differenze di livello tra le varie biografie, anche se alcune di esse indulgono a un maggiore colorito retorico.
Molto complesso è il discorso concernente le fonti, che sono state parzialmente identificate in una perduta opera di Mario Massimo, vissuto fra il II e il III secolo e autore di 12 biografie imperiali da Nerva a Eliogabalo, in scritti di Erodiano, Dessippo ed Eunapio oltre ad autori minori di cui non ci restano che poche testimonianze come Giunio Cordo e Valerio Marcellino. Non è ancora stato chiarito il rapporto con Sesto Aurelio Vittore ed Eutropio, con i quali si constatano numerose consonanze, senza che però si possa identificare con precisione se siano le biografie dell’Historia a dipendere dai due storici o viceversa. [A. Balbo]